finestra con affaccio su altra proprietà

Finestra con affaccio su un’altra proprietà: norme e regole da conoscere

Finestra con affaccio su un’altra proprietà: norme e regole da conoscere

 

Tra i principali motivi di discussione fra vicini di casa troviamo le finestre con affaccio su un’altra proprietà. Quali sono le norme che regolamentano queste situazioni? Quando non è consentito costruire affacci? Esistono delle misure specifiche per l’apertura di finestre e balconi?

Per non incorrere in problemi legali – e per evitare problemi con il vicinato – è importante conoscere bene le normative che disciplinano l’argomento. In questo articolo, esploriamo nel dettaglio le leggi in materia di finestre con affaccio su un’altra proprietà e forniamo tutte le informazioni necessarie per costruire finestre di casa a norma di legge.

 

Differenza tra luci e vedute

Per capire cosa prevede il Codice Civile nel caso di affaccio su un’altra proprietà, è fondamentale comprendere la differenza tra luci e vedute. Infatti, le normative variano significativamente a seconda del tipo di apertura e questa distinzione permette di facilitarne la comprensione.

Quando si parla di luci, si intendono aperture e finestre che consentono il passaggio di luce ed aria, ma non permettono la vista diretta sulla proprietà del vicino. In sostanza, una “luce” non permette di affacciarsi all’esterno.

Nel caso delle vedute è invece possibile guardare di fronte, di lato e in obliquo, affacciandosi verso l’esterno. Questa categoria comprende finestre, balconi, terrazzi e tutte le aperture che permettono di osservare il giardino, il cortile o qualsiasi area della proprietà del vicino.

Ovviamente, le luci sono regolamentate in maniera differente rispetto alle vedute, ma anche in questo caso prevedono regole specifiche. Ad esempio, non devono permettere il passaggio della vista e devono essere collocate ad un’altezza minima di 2,5 metri dal pavimento o dal suolo del luogo a cui si vuole dare luce o aria, se sono al piano terreno, e a un'altezza minima di 2 metri se sono ai piani superiori. Inoltre, il lato inferiore non può trovarsi ad un'altezza inferiore ai 2,5 metri dal suolo del fondo vicino, salvo casi eccezionali. Infine, per essere definita “luce”, una finestra deve necessariamente avere una grata in metallo, per assicurare l’incolumità del vicino.

Ora che abbiamo capito qual è la differenza tra “luci” e “vedute” andiamo a scoprire cosa prevede il Codice Civile in materia di affacci su un’altra proprietà.

 

Cosa prevede il Codice Civile per l’affaccio su un’altra proprietà

Nel Codice Civile italiano troviamo regole precise riguardanti sia l’apertura di finestre con affaccio su un’altra proprietà, sia la distanza delle costruzioni dalle vedute.

  • Distanza per l'apertura di vedute dirette e balconi: l’art. 905 riporta che le vedute devono rispettare una distanza minima di 1,5 metri dal confine della proprietà vicina. Questa misura è stata presa per tutelare la privacy dei proprietari confinanti e, in alcuni casi, le normative locali possono richiedere distanze maggiori.
    Inoltre, questo divieto cessa nel momento in cui tra i due fondi vicini corre una via pubblica.
  • Distanza delle costruzioni dalle vedute: nel caso in cui si ottenga il diritto di avere vedute dirette verso il fondo del vicino, l’art. 907 indica che il proprietario del terreno adiacente non può fabbricare a distanza minore di 3 metri.

In definitiva, l’articolo 905 stabilisce che non è consentito aprire finestre o balconi che possano compromettere la privacy e il godimento della proprietà del vicino. L’art. 907 si focalizza invece sul diritto di veduta, cioè sui limiti di fabbricazione imposti al vicino.

 

La finestra del vicino si affaccia sul mio giardino: cosa fare

Uno dei problemi più comuni è la presenza di una finestra di un edificio vicino che si affaccia sul proprio giardino. Cosa fare in questi casi?

Il primo passo è tentare una comunicazione amichevole con il proprietario dell’immobile. Spesso si può infatti trovare una soluzione rapida e che preveda costi contenuti, soddisfacendo entrambe le parti.

Rimane comunque importante verificare che la finestra del vicino rispetti le normative vigenti. Se la finestra è stata aperta senza rispettare le distanze minime previste dal Codice Civile, è possibile richiedere un intervento da parte delle autorità competenti.

Se non si riesce a trovare un accordo amichevole, l’ultima risorsa è rivolgersi ad un avvocato e valutare un'azione legale. In casi estremi, un giudice può ordinare la chiusura della finestra o l'adozione di soluzioni alternative.

 

Conclusioni

Conoscere le norme relative all’apertura di una finestra con affaccio su un’altra proprietà è essenziale per tutelare i propri diritti e garantire un buon rapporto con il vicinato. Che si tratti di rispettare le distanze minime o di una violazione della propria privacy, è importante agire con consapevolezza e, quando necessario, avvalersi del supporto legale.

Seguire le normative non solo difende i propri interessi, ma contribuisce anche a mantenere un ambiente sereno e rispettoso tra vicini. Conoscere queste norme aiuta a proteggere i propri diritti e a garantire un uso conforme degli spazi abitativi. Se hai dubbi su come queste regole si applicano al tuo caso specifico, è consigliabile consultare un esperto di diritto immobiliare.

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